Il Museo del brigantaggio di Cellere
Offre una particolare comprensione del territorio, del paesaggio, della cultura e della storia in virtù di una messa a fuoco specifica, in grado di fornire interpretazioni e nessi inediti, anche se non esaustivi; costituisce un riconoscimento alla storia e alla cultura del nord del Lazio, un omaggio alla specificità di un territorio che ha conosciuto fenomeni laceranti di illegalismo e che è stato in modo significativo associato a personaggi che,
nel passaggio di questa terra alla Modernità, ricevettero l’etichetta di briganti; valorizza la connotazione sociale dei protagonisti nel loro radicamento in trame locali ed evoca l’immaginario del ribellismo:un campo evocativo potente, un nucleo eversivo rispetto ad un reale che si vorrebbe pacificato, uno spazio “letterario”, dove conta il primato del gesto vitale e della battuta sagace.
O dove prende spazio il potere dei deboli, la fantasia che lenisce e redime vite di stenti, esperienze radicali di emarginazione e diseguaglianza; interpreta l’epopea di Tiburzi non come una reazione alla modernità, ma come una sua espressione. Un frutto acerbo che segnala quanto grandiose furono le aspettative di un popolo, deluse dalle vicende che caratterizzarono l’Italia e il territorio alto-laziale in quello scorcio di fine Ottocento.