Narratore: Elena Ronca – Guida ambientale escursionistica
Un museo come quello del brigantaggio, e più in generale: qualsiasi museo etnografico, non si deve limitare a interpretare le proprie collezioni, ma deve suggerire chiavi di lettura del paesaggio nel quale è inserito. E cosa altro è, un paesaggio, se non uno spazio – immaginario, ma al tempo stesso concretissimo – plasmato dalle storie di chi lo ha vissuto, di chi lo ha attraversato e raccontato?
Il parco del Timone è situato a sud del Comune di Cellere Ospita una ampia varietà di specie vegetali e animali. Il Parco deve il suo nome al torrente Timone, affluente del fiume Fiora, che attraversa il suo territorio. Luogo di spiccata biodiversità, esso presenta caratteristiche connesse a diversi ambienti naturali. Il Sentiero Bandito per un lungo tratto lambisce il corso del torrente Timone. La spiccata presenza della ‘lenticchia d’acqua’ testimonia la particolare purezza delle sue acque. Molte delle specie vegetali che crescono spontaneamente in loco, e arricchiscono di varietà e colorazioni il sentiero, venivano utilizzate in passato per scopi alimentari e nella farmacopea popolare, testimoniando usi ormai quasi del tutto smarriti nella memoria collettiva del bosco e delle sue essenze. Il territorio del parco, oggi disabitato dall’uomo e mèta di appassionati di escursioni e trekking, un tempo risultava particolarmente antropizzato. Era luogo di pascolo per animali, di transito e sede di diverse attività produttive. L’abbandono, dovuto nel tempo al mutare delle esigenze economiche e sociali, ha comportato un forte rinselvatichimento dell’intera zona, caratteristica quest’ultima affine a molti paesaggi e boscaglie dell’intera area.