IlMuseo del brigantaggio di Cellere offre al suo pubblico una vasta gamma di attività didattiche pensate per andare incontro alle esigenze di fruitori di diverse fasce d’età.
Partendo dagli spunti offerti dall’allestimento, i laboratori rappresentano una occasione di approfondimento e completamento dell’esperienza di visita. Ciascuna proposta, elaborata tenendo conto della natura del Museo, è pensata e strutturata in modo da offrire una esperienza di tipo multisensoriale che coniuga scoperta, gioco e sviluppo di attitudini cognitive.
L’articolazione dei laboratori (numero degli incontri, durata di ogni di essi, modalità dello svolgimenti delle attività all’interno del museo) può essere concordata e stabilita di volta in volta sulla base delle specifiche esigenze della scuola. Nuovi laboratori vengono inseriti periodicamente.
IlMuseo del brigantaggio di Cellere offre al suo pubblico una vasta gamma di attività didattiche pensate per andare incontro alle esigenze di fruitori di diverse fasce d’età.
Partendo dagli spunti offerti dall’allestimento, i laboratori rappresentano una occasione di approfondimento e completamento dell’esperienza di visita. Ciascuna proposta, elaborata tenendo conto della natura del Museo, è pensata e strutturata in modo da offrire una esperienza di tipo multisensoriale che coniuga scoperta, gioco e sviluppo di attitudini cognitive.
L’articolazione dei laboratori (numero degli incontri, durata di ogni di essi, modalità dello svolgimenti delle attività all’interno del museo) può essere concordata e stabilita di volta in volta sulla base delle specifiche esigenze della scuola. Nuovi laboratori vengono inseriti periodicamente.
– I laboratori
Laboratorio 1
C’ERA UNA VOLTA UN BRIGANTE
Il Museo del brigantaggio di Cellere è, tra le tante cose, un contenitore di storie che hanno per protagonista il brigante Tiburzi e altri membri della sua banda. Sono molti i racconti che il Museo restituisce sotto forma di videoclip, testo scritto, ascolti. Alcuni di questi sono supportati da documentazione storica. Altri sono un più traballanti: incerti in merito ai luoghi, alle date, alla dinamica di svolgimento degli eventi. Che queste storie siano vere, o soltanto verosimili, non fa differenza. Tutte, giuste o sbagliate che siano, contribuiscono ad alimentare l’immaginario locale sul brigantaggio.
Finalità: favorire l’attitudine alla elaborazione fantastica, alla scrittura, al lavoro di gruppo, al confronto e alla mediazione.
Metodo: il laboratorio prende spunto da Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino. L’attività consiste nella elaborazione di una storia che abbia come protagonista un brigante costruita tramite il ricorso meccanismi combinatori e casuali che prevedono l’impiego delle figure delle carte da gioco, dei tarocchi e simili.
Adatto per: scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado (le attività saranno adattate di volta in volta alla fascia d’età dei bambini)
Durata: 5 ore
Laboratorio 2
BAYARD 1839. STORIE DI TRENI, DI VIAGGI E DI FUORILEGGE TRA LA VIA AURELIA E IL WEST
Il Museo del brigantaggio come palinsesto di storie a cavallo tra veramente accaduto e veramente raccontato. Una occasione per riflettere su come gli immaginari culturali si plasmano e si propagano.
Finalità: portare a conoscenza degli studenti la storia del brigantaggio maremmano raccontando microstorie, storie locali, e partendo da aspetti molto concreti dell’esperienza. In questo caso il treno, la ferrovia, lo sviluppo dei mezzi di locomozione. Riflettere sulle cause economiche che portarono al brigantaggio, tra le quali la marginalità di Cellere e di buona parte dell’entroterra maremmano rispetto alle grandi direttrici di comunicazione dell’epoca.
Metodo: durante la visita al Museo particolare attenzione verrà riservata alla sezione dedicata alla mancata realizzazione della ferrovia Civitavecchia-Viterbo e al simulacro (fantasma) di treno che gli allestitori del percorso espositivo hanno inteso evocare per raccontare l’isolamento di Cellere e di altri luoghi della maremma. Si passerà poi alla presentazione, con l’ausilio di immagini, video e ascolti mirati, della storia delle strade ferrate in Italia tessendo continuamente collegamenti con la realtà rappresentata dalla frontiera americana. Il laboratorio si conclude con una fase operativa: la realizzazione di elementari talkin’ blues sui temi affrontati nel corso della visita e della lezione frontale.
Adatto per: scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado (le attività saranno adattate di volta in volta alla fascia d’età dei bambini)
Durata: 5 ore
Laboratorio 3
GRAND TOUR IN MAREMMA
Un laboratorio pensato per conoscere il paesaggio non come dato puramente geografico e cristallizzato bensì come risultato dei processi di chi ci vive, di chi lo attraversa, di chi lo esperisce e di chi lo racconta.
Finalità: riflettere sulla natura del paesaggio, sui suoi cambiamenti, su come l’uomo con le sue attività plasmi il proprio spazio vitale.
Metodo: il laboratorio inizia con la visita al Museo, nel corso della quale ci si sofferma con particolare attenzione sull’installazione etnografica che ha per titolo Il treno. Attese, fantasie e delusioni. Vengono mostrate delle immagini che servono a far capire quale paesaggio avrebbe potuto osservare un viaggiatore di fine Ottocento viaggiando per maremme qualora un treno avesse realmente attraversato quelle terre. Successivamente si passa a riflettere su come il paesaggio cambi nel corso degli anni (importanza dell’intervento umano, tracce che questo lascia sul territorio). La parte pratica consiste nella realizzazione di piccoli diari di viaggio fatti di appunti scritti, di immagini, proprio come quelli che erano soliti realizzare i viaggiatori dell’Ottocento.
Adatto per: scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado (le attività saranno adattate di volta in volta alla fascia d’età dei bambini).
Durata: 5 ore
– I laboratori
Laboratorio 1
C’ERA UNA VOLTA UN BRIGANTE
Il Museo del brigantaggio di Cellere è, tra le tante cose, un contenitore di storie che hanno per protagonista il brigante Tiburzi e altri membri della sua banda. Sono molti i racconti che il Museo restituisce sotto forma di videoclip, testo scritto, ascolti. Alcuni di questi sono supportati da documentazione storica. Altri sono un più traballanti: incerti in merito ai luoghi, alle date, alla dinamica di svolgimento degli eventi. Che queste storie siano vere, o soltanto verosimili, non fa differenza. Tutte, giuste o sbagliate che siano, contribuiscono ad alimentare l’immaginario locale sul brigantaggio.
Finalità: favorire l’attitudine alla elaborazione fantastica, alla scrittura, al lavoro di gruppo, al confronto e alla mediazione.
Metodo: il laboratorio prende spunto da Il castello dei destini incrociati di Italo Calvino. L’attività consiste nella elaborazione di una storia che abbia come protagonista un brigante costruita tramite il ricorso meccanismi combinatori e casuali che prevedono l’impiego delle figure delle carte da gioco, dei tarocchi e simili.
Adatto per: scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado (le attività saranno adattate di volta in volta alla fascia d’età dei bambini)
Durata: 5 ore
Laboratorio 2
BAYARD 1839. STORIE DI TRENI, DI VIAGGI E DI FUORILEGGE TRA LA VIA AURELIA E IL WEST
Il Museo del brigantaggio come palinsesto di storie a cavallo tra veramente accaduto e veramente raccontato. Una occasione per riflettere su come gli immaginari culturali si plasmano e si propagano.
Finalità: portare a conoscenza degli studenti la storia del brigantaggio maremmano raccontando microstorie, storie locali, e partendo da aspetti molto concreti dell’esperienza. In questo caso il treno, la ferrovia, lo sviluppo dei mezzi di locomozione. Riflettere sulle cause economiche che portarono al brigantaggio, tra le quali la marginalità di Cellere e di buona parte dell’entroterra maremmano rispetto alle grandi direttrici di comunicazione dell’epoca.
Metodo: durante la visita al Museo particolare attenzione verrà riservata alla sezione dedicata alla mancata realizzazione della ferrovia Civitavecchia-Viterbo e al simulacro (fantasma) di treno che gli allestitori del percorso espositivo hanno inteso evocare per raccontare l’isolamento di Cellere e di altri luoghi della maremma. Si passerà poi alla presentazione, con l’ausilio di immagini, video e ascolti mirati, della storia delle strade ferrate in Italia tessendo continuamente collegamenti con la realtà rappresentata dalla frontiera americana. Il laboratorio si conclude con una fase operativa: la realizzazione di elementari talkin’ blues sui temi affrontati nel corso della visita e della lezione frontale.
Adatto per: scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado (le attività saranno adattate di volta in volta alla fascia d’età dei bambini)
Durata: 5 ore
Laboratorio 3
GRAND TOUR IN MAREMMA
Un laboratorio pensato per conoscere il paesaggio non come dato puramente geografico e cristallizzato bensì come risultato dei processi di chi ci vive, di chi lo attraversa, di chi lo esperisce e di chi lo racconta.
Finalità: riflettere sulla natura del paesaggio, sui suoi cambiamenti, su come l’uomo con le sue attività plasmi il proprio spazio vitale.
Metodo: il laboratorio inizia con la visita al Museo, nel corso della quale ci si sofferma con particolare attenzione sull’installazione etnografica che ha per titolo Il treno. Attese, fantasie e delusioni. Vengono mostrate delle immagini che servono a far capire quale paesaggio avrebbe potuto osservare un viaggiatore di fine Ottocento viaggiando per maremme qualora un treno avesse realmente attraversato quelle terre. Successivamente si passa a riflettere su come il paesaggio cambi nel corso degli anni (importanza dell’intervento umano, tracce che questo lascia sul territorio). La parte pratica consiste nella realizzazione di piccoli diari di viaggio fatti di appunti scritti, di immagini, proprio come quelli che erano soliti realizzare i viaggiatori dell’Ottocento.
Adatto per: scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, scuola secondaria di secondo grado (le attività saranno adattate di volta in volta alla fascia d’età dei bambini).
Durata: 5 ore